Sulla democrazia
Link: http://politics.guardian.co.uk/foi/story/0,,1745684,00.html
LONDRA - Sono magri e dal volto emaciato e sembrano appena usciti da un campo di concentramento nazista. Ma le fotografie pubblicate oggi dal quotidiano The Guardian per la prima volta dopo 60 anni, non sono quelle di internati a Dachau, bensì di presunti comunisti che a partire dal 1947 I britannici torturarono in un centro di detenzione segreto nella Germania del dopoguerra.

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Nella convinzione che la guerra con l'Urss - che era stata alleata di Londra contro Hitler soltanto 18 mesi prima - fosse inevitabile, l'allora ministero della Guerra britannico ritenne giustificabile l'utilizzo di metodi 'sporchì per ottenere informazioni sull'arsenale militare e sui metodi d'intelligence dell'Unione Sovietica.
Secondo il giornale infatti, nel campo di prigionia vicino ad Hannover alcune di queste persone arrestate vennero picchiate a morte o lasciate morire di fame, mentre su altri venivano applicate macchine di tortura prese dai campi di concentramento tedeschi. Moltissime donne vennero imprigionate e torturate, insieme a vere spie sovietiche, ex nazisti ed ex SS. Non è chiaro quante persone furono soggette a tortura, nè per quanti anni il centro restò operativo.
"L'idea che la Gran Bretagna non impiegò la tortura durante la Seconda Guerra Mondiale e nel dopoguerra, perchè considerava tali metodi inefficaci, è un puro e semplice mito che è stato fatto circolare con successo per decine di anni. È ora che venga riconosciuto il fatto che queste torture hanno avuto luogo", ha dichiarato Sherman Carroll della Medical Foundation for the Care of Victims of Torture, secondo la quale le autorità britanniche dovrebbero scusarsi e ricompensare I sopravvissuti.
Una richiesta di scuse ufficiali è venuta anche dal portavoce del partito liberaldemocratico per la Difesa, Nick Harvey, il quale ha affermato: "È troppo tardi per trovare I responsabili, ma non è troppo tardi per il ministero della Difesa riconoscere quanto accaduto". Il ministero della Difesa ha tuttavia respinto le richieste, sostenendo che sta al ministero degli Esteri rispondere delle attività dei centri di detenzione al tempo gestiti dal ministero della Guerra.
Dai documenti declassificati ottenuti dal Guardian emerge che l'allora governo laburista fece grandi sforzi per tenere segrete le torture sui prigionieri, per nascondere - secondo le parole di un funzionario di allora - "il fatto che siamo sospettati di aver trattato I nostri prigionieri in maniera simile agli internati dei campi di concentramento tedeschi".
Ma 60 anni dopo, secondo quanto rivela il giornale, il velo di segretezza steso su questi fatti è ancora lo stesso. Il Guardian quattro mesi fa chiese ed ottenne dal Foreign Office I documenti sulle torture al campo di prigionia. Ma le foto - scattate nel 1947 da un ufficiale di marina che voleva denunciare le torture - erano state rimosse su richiesta del ministero della Difesa e sono state consegnate al giornale sono dopo un appello ufficiale.
Il ministero della Difesa intanto, continua il Guardian, continua a non rilasciare I documenti relativi ad un altro centro di detenzione gestito dal ministero della Guerra nel centro di Londra tra il 1945 ed il 1948, dove ora si crede molti uomini furono soggetti a tortura. Il ministero sostiene di non poter rendere pubblici I documenti perché contaminati con amianto.
LONDRA - Sono magri e dal volto emaciato e sembrano appena usciti da un campo di concentramento nazista. Ma le fotografie pubblicate oggi dal quotidiano The Guardian per la prima volta dopo 60 anni, non sono quelle di internati a Dachau, bensì di presunti comunisti che a partire dal 1947 I britannici torturarono in un centro di detenzione segreto nella Germania del dopoguerra.

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Nella convinzione che la guerra con l'Urss - che era stata alleata di Londra contro Hitler soltanto 18 mesi prima - fosse inevitabile, l'allora ministero della Guerra britannico ritenne giustificabile l'utilizzo di metodi 'sporchì per ottenere informazioni sull'arsenale militare e sui metodi d'intelligence dell'Unione Sovietica.
Secondo il giornale infatti, nel campo di prigionia vicino ad Hannover alcune di queste persone arrestate vennero picchiate a morte o lasciate morire di fame, mentre su altri venivano applicate macchine di tortura prese dai campi di concentramento tedeschi. Moltissime donne vennero imprigionate e torturate, insieme a vere spie sovietiche, ex nazisti ed ex SS. Non è chiaro quante persone furono soggette a tortura, nè per quanti anni il centro restò operativo.
"L'idea che la Gran Bretagna non impiegò la tortura durante la Seconda Guerra Mondiale e nel dopoguerra, perchè considerava tali metodi inefficaci, è un puro e semplice mito che è stato fatto circolare con successo per decine di anni. È ora che venga riconosciuto il fatto che queste torture hanno avuto luogo", ha dichiarato Sherman Carroll della Medical Foundation for the Care of Victims of Torture, secondo la quale le autorità britanniche dovrebbero scusarsi e ricompensare I sopravvissuti.
Una richiesta di scuse ufficiali è venuta anche dal portavoce del partito liberaldemocratico per la Difesa, Nick Harvey, il quale ha affermato: "È troppo tardi per trovare I responsabili, ma non è troppo tardi per il ministero della Difesa riconoscere quanto accaduto". Il ministero della Difesa ha tuttavia respinto le richieste, sostenendo che sta al ministero degli Esteri rispondere delle attività dei centri di detenzione al tempo gestiti dal ministero della Guerra.
Dai documenti declassificati ottenuti dal Guardian emerge che l'allora governo laburista fece grandi sforzi per tenere segrete le torture sui prigionieri, per nascondere - secondo le parole di un funzionario di allora - "il fatto che siamo sospettati di aver trattato I nostri prigionieri in maniera simile agli internati dei campi di concentramento tedeschi".
Ma 60 anni dopo, secondo quanto rivela il giornale, il velo di segretezza steso su questi fatti è ancora lo stesso. Il Guardian quattro mesi fa chiese ed ottenne dal Foreign Office I documenti sulle torture al campo di prigionia. Ma le foto - scattate nel 1947 da un ufficiale di marina che voleva denunciare le torture - erano state rimosse su richiesta del ministero della Difesa e sono state consegnate al giornale sono dopo un appello ufficiale.
Il ministero della Difesa intanto, continua il Guardian, continua a non rilasciare I documenti relativi ad un altro centro di detenzione gestito dal ministero della Guerra nel centro di Londra tra il 1945 ed il 1948, dove ora si crede molti uomini furono soggetti a tortura. Il ministero sostiene di non poter rendere pubblici I documenti perché contaminati con amianto.
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